I jeans: sostenibili o (in)sostenibili?
I jeans sono presenti nell’armadio di tutti noi. Sono poche le persone che non ne possiedono ALMENO un paio. Versatili, sempre alla moda, comodi. Un pass par tout. MA poco sostenibili.
Come mai? Quali sono le domande che dobbiamo farci in questi casi?
DI COSA SONO FATTI I NOSTRI JEANS?
Beh, di cotone ovviamente. Almeno per la maggior parte. Ma come abbiamo un po’ alla volta imparato a capire il cotone ha una parte di luce e una parte di ombra. Se è cotone BIOLOGICO, il tessuto è sostenibile.
Se si tratta, invece, di cotone tradizionale, possiamo tranquillamente sbilanciarci nel dire che è uno dei materiali meno sostenibili del pianeta. Verrà da sé che i jeans, essendo prodotti quasi sempre in cotone standard, non possono in alcun modo essere definiti sostenibili.
Se poi aggiungi che il 35% del cotone mondiale viene utilizzato proprio per la produzione di denim capirai che i jeans che indossi contribuiscono in maniera corposa al deperimento delle materie prime del nostro pianeta.
UN PAIO DI JEANS IN NUMERI
Per produrre un singolo paio di jeans in modo convenzionale, è necessario l’utilizzo di 3.800 litri d’acqua, 12 mq di terreno e 18,3 kWh di energia elettrica, a fronte di una emissione di 33,4 kg di CO2 durante l’intero ciclo di vita del prodotto. Tutto questo va moltiplicato per il quantitativo enorme di jeans prodotti nel mondo ogni anno, ovvero almeno 3 miliardi e mezzo.
MA NON SOLO…E LA COLORAZIONE?
Se pensavi fosse tutto qui ti sbagli. Non si tratta solo della fibra di cui sono composti. I jeans per assumere i colori che tanto ci piacciono vengono tinti dalle tre alle nove volte con l’indaco, un colorante sintetico estremamente dannoso, utilizzato insieme ai metalli pesanti che lo dissolvono.
Per non parlare dei trattamenti altamente nocivi per i lavoratori, come la sabbiatura, una tecnica di sbiancamento del denim che causa la silicosi. Dovrebbe per legge essere bandita dalle fabbriche, ma in pratica nel sud est asiatico e non solo, su richiesta del committente, può ancora essere ancora praticata.
LE ALTERNATIVE
Come sempre ci piace dare delle alternative, perché ESISTONO.
Non tutti i denim sono prodotti con cotone tradizionale. Sempre più brand stanno cercando di affacciarsi gradualmente al mondo dell’abbigliamento sostenibile tramite l’utilizzo di tessuti certificati. Alcune aziende producono denim in cotone biologico certificato GOTS, che assicura degli standard di sostenibilità altissimi lungo tutta la filiera. Sono bandite sostanze chimiche e l’uso eccessivo di acqua, elementi tipici della coltivazione del cotone tradizionale.
Un’altra alternativa è il riciclo. Proprio così, se invece di buttare i nostri jeans usati iniziassimo a riciclarli potremmo fare qualcosa di tangibile per il pianeta. Solo all’1% dei capi che utilizziamo viene data nuova vita. Numeri terribili considerando che la sovrapproduzione annuale di indumenti tocca i 160 miliardi di capi.
ESSERE CONSUMATORI SOSTENIBILI
Come succede spesso, questo è il consiglio che sentiamo di darti. Niente di più.
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