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SOVRAPRODUZIONE TESSILE: in che modo e quanto può aiutare il pre-ordine?

by 08/01/2023

Lo sappiamo e l’abbiamo detto molte volte: l’industria tessile è una delle industrie più inquinanti al mondo. Le motivazione sono variegate: l’utilizzo di sostanze tossiche e dannose, le condizioni in cui vengono fatti lavorare gli operatori del settore e la SOVRAPRODUZIONE.

La produzione smodata e senza senso di capi che devono accontentare la continua domanda di nuove collezioni, nuove mode. La necessità di stare al passo con una società che va sempre più veloce. Da qui la parola “fast-fashion”. Moda veloce, velocissima.

Ma cosa succede ai nostri abiti quando vengono prodotti in quantità troppo grandi?

La realtà è che non sappiamo niente dei nostri abiti. Ogni anno nelle discariche vengono bruciati 60 miliardi di kg di tessuti tessili. Ma anche molti abiti invenduti. Il motivo? Una sovrapproduzione voluta e ricercata. La necessità di produrre moltissime collezioni per stagione, perché il consumatore finale ha bisogno di trovare cose sempre nuove. Risultato? Un impatto ambientale pesantissimo che rende l’industria della moda la seconda più inquinante al mondo.

La nostra soluzione: il pre-ordine

E se producessimo in base alla domanda REALE? Se ci basassimo su dati e numeri per scegliere quanto e come produrre? Se scegliessimo di risparmiare e contribuire alla salvaguardia del pianeta con un unico metodo? Il sistema di pre-ordine funziona in questo senso:

voi clienti decidete, in base al prodotto, di che quantità avete bisogno, se vi piace e per quando ne avrete bisogno e noi effettuiamo un pre-ordine all’azienda che produce i prodotti.

In questo modo riduciamo drasticamente la produzione senza senso e accontentiamo voi clienti che potrete godere anche di una percentuale del 20/30% di sconto rispetto al prezzo di listino.

LA CHIAVE: voi RISPARMIATE e noi possiamo scegliere in maniera più oculata cosa può servire a voi consumatori.

Alcuni dati

Analizziamo alcuni dati per  capire l’entità del problema. Secondo la l McCartney Foundation nel mondo meno dell’1% degli abiti viene riciclato. Solo al 12% viene data nuova vita. Produciamo di più e usiamo di meno. Questo meccanismo mette a dura prova le risorse a disposizione. Nel mondo Quasi 98 milioni di risorse non sono rinnovabili. Nel 2026 se ne stimano 163 e nel 2050 300 milioni. Quello di cui abbiamo bisogno? Un’economia circolare. Reduce, reuse ,recycle.

Educare alla novità

È necessario educare i brand a questa possibilità e ancor di più il consumatore finale a prenderla in considerazione. In realtà, infatti, nel mondo della moda sostenibile si opera già in parte con il sistema di pre-ordine. Molto spesso manca la comunicazione tra brand e cliente e non si conosce nemmeno la possibilità di effettuare un pre-ordine.

Per noi di AlgoNatural non è assolutamente una novità, quello che vogliamo cambiare è la quantità di prodotti su cui mettere a disposizione questa modalità. Non è sempre facile per l’azienda, ma ci teniamo moltissimo e crediamo nella sua potenzialità.

Inoltre, durante la fase di lavorazione di un prodotto si determinano l’80% degli impatti. Materiali, assemblaggio, accessori sono fondamentali per determinare l’impatto di quel capo. E’ quindi importante arrivare PRIMA.

“Un’industria della moda sostenibile non può essere fatta solo di buone intenzioni. È responsabilità dei marchi. È una responsabilità dei consumatori.”

E tu? Cosa ne pensi del pre-ordine? Rispondi al nostro breve sondaggio e aiutaci a migliorare!

 

 

 

 

 

One Comment
  1. Credo si debba e si possa fare molto di più sul riutilizzo dei capi invenduti o utilizzati.
    Il può essere la chiave portante della soluzione come sta avvenendo in altri ambiti della ns vita.

    La seconda soluzione può essere quella di spostare la produzione di capi collegandola alle scelte dei clienti finali ricevendo un “pre-ordine” (se ho capito cosa intendete).
    Credo sia al momento fattibile parzialmente perchè le logiche di acquisto del cliente di abbigliamento sono solo parzialmente programmabili e/o compatibili con tempi di scelta/attesa del prodotto/eventuale problema nella fornitura/riordino ecc.
    Una quota molto significativa di acquisto rimane collegata a qualcosa di cui si ha necessità “immediata” e non sarà facile spostare questa esigenza per beni di questo tipo (non stiamo parlando di automobili per le quali si può aspettare anche mesi).
    Tuttavia si deve lavorare anche in questa direzione visto che è ormai possibile scegliere capi via internet e con discrete possibilità di evasione dell’ordine in pochi giorni.

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